RICCOMASSIMO, IL BORGO NATO DA “JUS PRIMAE NOCTIS”

LE ORIGINI DI RICCOMASSIMO (Piccolo centro fra Bagolino, Lodrone e Ponte Caffaro).

RICCOMASSIMO

Fu proprio per non sottostare al “JUS PRIMAE NOCTIS” che un giovane si ribello’ al Conte Paride di Lodrone e, aiutato da tutta la gente del paese circondo’ la residenza del nobile gridando “a morte il Conte Paride…..viva la liberta’”.
Non c’era altro da fare che fuggire attraverso i boschi di castagni. Inseguito dal popolo inferocito il Conte sentiva le urla della gente che si avvicinava ed allora chiese aiuto ad un montanaro che da solo assestava una voluminosa carbonaia.
“Se mi salvi da questi cani ti farò ricco, Massimo”….
E Massimo, il carbonaio lo nascose sotto un grosso cono di legna.
Sopraggiunsero presto gli inseguitori e chiesero se avesse visto passare il Conte Paride. Il pover’uomo, combattuto dal rimorso di coscienza e dalla brama dell’oro con voce bassa disse di no e con la mano indico’ la legnaia dove il Conte si nascondeva.
Gli inseguitori capirono solo il il suono della voce e proseguirono battendo il bosco in largo ed in lungo.
Il Conte, così sottratto alla vendetta degli insorti, mantenne la promessa ed il carbonaio, diventato ricco, dove aveva la sua misera casa costruì altre case per se ed i familiari dando origine al borgo di RICCOMASSIMO.

Fabio Maffei
Brescia e dintorni: storia curiosità poesia

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