La via dei Laghi 1 è un itinerario che ricalca un tracciato noto fin dalla preistoria che collegava il centro dell’Europa ai porti dell’Adriatico.
L’antichissima via di comunicazione giungeva in Italia nei pressi di Como e, toccando i centri di Lecco, Bergamo e Brescia, arrivava a destinazione nella cittadina di Adria.
Completamente risistemato in età romana, l’importante tracciato divenne una via consolare e fu ribattezzato via Emilia Gallica.
Nel corso dei secoli lungo lo storico percorso sorsero degli edifici attrezzati per offrire assistenza a viandanti e pellegrini.
Troviamo gli ospizi dedicati a San Giacomo allineati tra il Lago d’Iseo e Rezzato.
L’itinerario in oggetto di un accordo di programma tra l’Amministrazione Provinciale di Brescia e quelle di Bergamo, Lecco e Milano.
L’accordo prevede la messa in rete dei rispettivi itinerari in un unico percorso denominato Ciclovia dei Laghi.
L’itinerario proposto, può essere percorso a piedi oppure in bicicletta.
La Via dei Laghi 1 – Tra Storia e Arte.
Dell’antico Castello di Paratico, eretto nel XIII sec. dalla famiglia Lantieri, restano la cerchia muraria e una torre.
La bella località di Clusane è sovrastata dal Castello trecentesco detto del
Carmagnola, struttura difensiva che nel ‘500 fu trasformata in residenza signorile.
La vivace cittadina di Iseo, dominata dai torrioni del Castello Oldofredi (XII sec.), accoglie raffinate dimore signorili e importanti monumenti storici.
Fra questi è la pieve romanica di Sant’Andrea, contraddistinta dal campanile posto proprio al centro della facciata; al suo interno vi è una pala di Hayez.
Si segnala inoltre l’Oratorio dei Disciplini, con l’originaria abside duecentesca e l’affresco raffigurante una “Danza macabra” (XV sec.).
A Provaglio d’Iseo visitiamo il monastero benedettino di San Pietro in Lamosa, maestoso luogo di culto che si adagia su un’altura al limite della Riserva Regionale delle Torbiere del Sebino.
La chiesa monastica, che conserva le preziose absidiole romaniche, è abbellita da affreschi dei secoli XV e XVI.
Il castello di Passirano, esistente sin dal X sec., rappresenta uno degli
esempi meglio conservati di “recinto fortificato”.
Dell’impianto originario conserva le torrette angolari, mentre le merlature ghibelline e la cinta di mura perimetrale sono aggiunte ottocentesche.
Rodengo Saiano
In territorio di Rodengo Saiano è d’obbligo la sosta all’antico complesso dell’Abbazia di San Nicola, fondato nell’XI secolo dai benedettini di Cluny e in seguito affidato alle cure degli olivetani.
Dai tre suggestivi chiostri rinascimentali si raggiungono i principali ambienti monastici, ornati da pitture dei più importanti artisti bresciani del Rinascimento: Foppa, Romanino e Lattanzio Gambara.
Nella chiesa abbaziale, dedicata a San Nicola di Bari, si cela inoltre una tela del Moretto raffigurante “Cristo in gloria”.
Sulla cima di una collina nei pressi di Gussago svetta il profilo severo della Santissima, ex convento domenicano trasformato a fine ‘800 in castelletto neogotico per volere di Paolo Richiedei.
Eleganti edifici signorili figurano nelle vicina località di Sale, dove si distinguono la facciata in pietra di Casa Sala (XV sec.) e la torre
colombaia del cinquecentesco Palazzo Caprioli.
Brescia
Conosciuta come la Leonessa d’Italia per il coraggio dimostrato nel corso delle 10 giornate di insurrezione agli Austriaci nel 1849, Brescia vanta un’antichissima storia che l’ha vista protagonista in diverse epoche: romana, longobarda, comunale, rinascimentale e risorgimentale.
La città conserva testimonianze e pregevoli monumenti di ciascuna di queste fasi storiche nelle sue piazze più importanti: piazza del Foro, piazza Paolo VI e piazza della Loggia.
Le più importanti testimonianze della storia romana e longobarda in Lombardia sono a Brescia: l’area archeologica del Capitolium e il Museo di Santa Giulia che sono stati inseriti nel sito UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.
Le chiese conservano opere di importanti artisti quali Foppa, Moretto,
Romanino, Tiepolo e Tiziano.
Il monastero di Sant’Eufemia della Fonte, fondato nel 1008 dal Vescovo Landolfo è stato restaurato e adibito a sede del Museo Mille Miglia.
Nella chiesa parrocchiale di Rezzato si preserva un altare di epoca barocca realizzato da maestri del marmo del posto.
Il Palazzo Municipale è stato edificato nel 1839 su progetto
dell’architetto bresciano Rodolfo Vantini.
La Via dei Laghi 1 – Da Paratico a Sale di Gussago.
Il percorso inizia all’altezza del ponte che unisce Sarnico con Paratico, al confine con la provincia di Bergamo.
Prendiamo la ciclabile posta nei pressi del lago seguendola sino all’abitato di Clusane, dove si prosegue a sinistra in discesa.
Raggiunto il porto ci dirigiamo verso la chiesa e da qui alla Provinciale, che
attraversiamo per imboccare l’itinerario ciclabile in leggera salita in direzione di Brescia.
Giunti all’abitato di Cremignane dobbiamo prendere a destra sino all’attraversamento della Provinciale.
In questo tratto l’itinerario costeggia la Riserva Regionale delle Torbiere, ambiente fra i più affascinanti di tutto il percorso.
Raggiunto il centro di Provaglio andiamo a destra verso la zona artigianale e imbocchiamo in salita il percorso sino a raggiungere Monterotondo.
Andiamo a sinistra in discesa e poi a destra fra i campi, al bordo di un bosco.
In breve raggiungiamo il castello di Passirano,
dove proseguiamo sul fianco del giardino di una villa.
Superata una zona residenziale prendiamo a destra il percorso che procede
fra prati e vigneti sino al passaggio a livello di Paderno Franciacorta.
Andiamo a destra e poi a sinistra fino alla piazza centrale.
Proseguiamo sulla corsia ciclabile fino ad arrivare ad un secondo
passaggio a livello, che aggiriamo per ritornare fra i campi.
Alla zona artigianale, superata la tangenziale, andiamo a destra fra le case,
passando accanto al cimitero e avanzando sino a giungere all’Abbazia di Rodengo.
Imbocchiamo ora il percorso che corre lungo la cinta del monastero e proseguiamo sino all’abitato di Sale di Gussago.
La Via dei Laghi 1 – Da Sale di Gussago a Virle di Rezzato.
Dal centro storico di Sale di Gussago seguiamo le frecce per attraversare la
zona residenziale e quella artigianale sino a ritornare fra i campi.
Superato un altro insediamento abitativo imbocchiamo in salita la pista che
conduce alla periferia di Brescia.
Al termine del pendio andiamo a destra nella strada chiusa da una catena e
seguiamo nell’ordine le vie Torricella di Sotto, dello Zoccolo e Cristoforo
Colombo, restando sempre sulla pista ciclabile.
Oltrepassati il fiume Mella e la tangenziale, al semaforo andiamo a destra e quindi a sinistra in via Carducci.
La percorriamo sino ad incontrare un senso vietato, che superiamo portando a mano la bicicletta sul marciapiede sino a via Montebello.
Al suo termine attraversiamo al semaforo e prendiamo a destra sulla ciclabile sino a piazza Garibaldi dove andiamo a sinistra nell’omonimo
corso.
Attraversiamo il centro seguendo nell’ordine corso Mameli, piazza della Loggia, via X Giornate, corso Zanardelli, via Mazzini.
All’altezza di piazza del Vescovato giriamo a sinistra in via Trieste e ci troviamo in piazza Paolo VI che percorriamo tenendo la parte monumentale alla nostra destra.
Imbocchiamo vicolo Sant’Agostino e svoltiamo a destra in via Musei.
Al semaforo giriamo a destra in via Mazzini fino all’incrocio con via Trieste
che prendiamo a sinistra.
La percorriamo per tutta la sua lunghezza fino a piazzale Arnaldo.
Attraversiamo la piazza sino all’inizio di via Spalti San Marco dove giriamo a sinistra in largo Torrelunga per prendere la ciclabile che si snoda lungo il Parco dell’Acqua.
Raggiungiamo Santa Giulia, il Museo della Città, oppure svoltiamo a sinistra sino ad arrivare in piazza del Foro che attraversiamo sino all’incrocio con via Carlo Cattaneo dove proseguiamo diritto in via Cereto fino a ritrovare via Trieste).
Alla rotonda ci immettiamo, a sinistra, in via Mantova dove al semaforo prendiamo, a destra, la corsia ciclabile (sul lato sinistro della strada).
Superiamo il sotto passo della ferrovia e all’altezza della Questura andiamo a sinistra sulla ciclabile di via Francesco Lonati sino a un piccolo cimitero.
Proseguiamo diritto per una stradina fino a un successivo sottopasso della ferrovia posto alla nostra sinistra.
Prendiamo a destra fino a Rezzato dove inizia la pista ciclabile. Superato il semaforo di Rezzato proseguiamo prima sulla pista ciclabile e poi sulla corsia ciclabile fino al semaforo dove, sulla destra c’è un ristorante cinese.
Dopo 50 metri prendiamo la stradina a sinistra subito dopo
la cinta del parco della grande villa all’angolo.