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La Valle Camonica, la storia delle origini della Civiltà Camuna.

Breno Valle Camonica (2)

La Valle Camonica ha una storia che porta nel passato per millenni.

La storia della Valle Camonica ci conduce fino ad arrivare a quella civiltà dei Camuni che ne ha caratterizzato a lungo la cultura.

La Valle Camonica: origine del nome.

Il nome stesso della vallata ricorda quell’antica popolazione, tra le prime a colonizzare l’ambiente rigido e inospitale delle montagne, dove ha
lasciato migliaia di suggestive incisioni rupestri.

Le prime figure, quelle definite “proto-camune”, sono state datate a circa 10.000 anni fa.

Recenti studi porterebbero la loro realizzazione ancora più indietro nel tempo.

Era il momento in cui, dopo la glaciazione di Würm, le temperature avevano ripreso a salire e le vallate alpine, ormai libere dai ghiacci, si erano ammantate di boschi che davano rifugio a molti animali.

Fu probabilmente seguendo la selvaggina che i primi gruppi di Homo Sapiens, clan di cacciatori eredi della cultura tardo-paleolitica, si affacciarono ai panorami dell’attuale Valle Camonica.

Trovarono grandi massi levigati dai ghiacci, e su di essi incisero i simboli del loro mondo, della loro cultura.

Incisero figure di alci, cervi e altri mammiferi, talvolta grandi animali colpiti da lance.

Ci soffermeremo in un altro articolo sull'”universo” delle Incisioni rupestri della Valle Camonica, ma qui ne vogliamo parlare solo come segno rivelatore del modo di vita di questi primi uomini.

Che fossero tribù di cacciatori si capisce proprio dalle loro incisioni, uniche
testimonianze di quel mondo lontano.

La civiltà camuna.

La civiltà camuna si sviluppò nell’arco di millenni, passando dalla cultura paleolitica a quella neolitica (che segnò tra l’altro la nascita dei primi insediamenti stabili), e sviluppandosi poi attraverso varie fasi di evoluzione culturale.

Ogni tappa della scalata alla civiltà è testimoniata da centinaia di iscrizioni che hanno sempre più al centro l’uomo.

Ci sono figure stilizzate, capanne, scene di lavoro, oltre a simboli e a strane figure (uomini senza gambe o alati, mostri e creature fantasiose) che farebbero pensare a divinità, dunque a espressioni di una vita spirituale.

Naturalmente è possibile che molte innovazioni siano giunte attraverso altre tribù, altri gruppi umani portatori di una cultura diversa.

Immagini che raffigurano carri, armi, utensili, piante geografiche, e poi,
nell’età del ferro, alcune iscrizioni in caratteri nord-etruschi e in lingua locale.

Mostrano comunque il raggiungimento di un notevole grado di civiltà, oltre alla presenza di rapporti commerciali con le fiorenti culture della Val Padana, come la villanoviana e, in seguito, l’etrusca.

Etruschi.

Proprio l’influenza degli Etruschi, popolo raffinato e molto progredito, fu forse alla base della decadenza della cultura locale.

Di fronte a quella grande civiltà i Camuni caddero probabilmente in uno stato di “sudditanza culturale”, per cui il loro mondo originario.

Il loro stile di vita si sfaldò e divenne sempre più legato a modelli esterni.

Intorno al II secolo a.C. la civiltà camuna era ormai in decadenza, come sembrano testimoniare i Romani che, già presenti nell’area padana, parlano delle popolazioni dei monti come di uomini “inselvatichiti”, bellicosi e aggressivi.

Tito Livio li definisce anzi Etruschi decaduti, dimentichi delle
tradizioni e persino del loro antico linguaggio.

La Valle Camonica, la storia delle origini della Civiltà Camuna.

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