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Itinerario Brescia 5 – Da Spalti San Marco al Carmine.

Itinerario Brescia 5

Itinerario Brescia 5 va da Spalti San Marco al Carmine..

Itinerario Brescia 5 ha una durata indicativa di 5 h e tocca S. Gaetano, la Pinacoteca Tosio Martinengo, Corso Zanardelli, il Teatro Grande, i Portici, S. Giuseppe, la chiesa del Carmine e S. Faustino.

La descrizione di questo itinerario inizia dall’incrocio fra Via Spalto S. Marco e Via Antonio Calegari.

Inoltriamoci in Via A. Calegari.

Chiesa di S. Gaetano.

Percorsi trenta metri, troviamo, sulla destra, la cinquecentesca chiesa di S. Gaetano.

Se la sua facciata dice assai poco, l’interno é, al contrario, ricco di stucchi barocchi, di affreschi, di marmi, di balaustre, di altari. Buone tele (di Grazio
Cossali, del Gandino e di G. B. Pittoni) figurano in questo tempio che, dietro l’altare maggiore, mostra un bell’organo Antegnati.

Di fronte all’ingresso della chiesa s’apre Via A. Monti, dove avremo parcheggiato l’auto; a pochi passi dalla chiesa c’é Via Martinengo da Barco, una strada antica, stretta, corta e curva, che conduce in Piazza Moretto, dove s’innalza il monumento bronzeo al grande pittore bresciano (scultore D. Ghidoni).

Pinacoteca Tosio Martinengo.

Alle spalle del monumento sorge il palazzo Martinengo in cui ha sede la più ricca raccolta di quadri che Brescia possegga.

I dipinti qui riuniti provengono da due distinte gallerie d’arte: la Pinacoteca comunale Tosio e il Museo Martinengo che si fusero cent’anni fa in un’unica istituzione culturale che adottò entrambi i nomi dei donatori, discendenti d’illustri e facoltose famiglie patrizie bresciane.

Ad aumentare il notevole e interessante patrimonio artistico della collezione parteciparono anche altri donatori, e il comune stesso contribuisce con acquisti.

Vi sono conservati milletrecento dipinti di grandi pittori bresciani del rinascimento (Foppa, Moretto, Romanino, Ferramola, Savoldo, Ceruti) e della scuola veneziana e tavole di grandi come Raffaello e Tintoretto; non mancano opere di stranieri (Clouet, Tournier, ecc.).

Ai dipinti bisogna aggiungere, poi, miniature, collezioni di stampe e disegni.

Usciti dalla Pinacoteca voltiamo a destra, in Via F. Crispi e, dopo averne percorsi circa duecento metri al primo incrocio, giriamo a sinistra in Corso Magenta. questa strada, su cui si affacciano buoni palazzi (osservare, a destra, il palazzo Bargnani Lechi, al n. 27, e poco più avanti, sempre sul lato destro, la cancellata barocca che chiude il giardino del palazzo Martinengo Beretta) ci porta nella zona più viva e animata della città.

Qui inizia il “Centro” come lo chiamano i Bresciani.

Corso Zanardelli.

Bei negozi si allineano su entrambi i lati finché si arriva ad un incrocio con semaforo da dove la strada cambia nome.

L’ Itinerario Brescia 5 ci ha portato in Corso Zanardelli, il cuore della città.

Una lunga serie di doppi e bassi portici risalenti al 1700, ci guida fino al Teatro Grande, prosegue oltre, compie un angolo a destra, e continua.

Da qui i portici si restringono per tutta Via X Giornate fino ad arrivare in Piazza della Loggia. (Vedere l’Itinerario Brescia 1).

Questi portici, non ariosi ma larghi, ispirano un senso di protezione e di riparo che non si prova sotto i moderni portici della vicina Piazza della Vittoria.

Il Teatro Grande.

Il Teatro Grande, la cui facciata preceduta da una bella scalinata rompe con le sue tre arcate la progressione ordinata dei portici di Corso Zanardelli, risale al 1634.

Edificato per iniziativa di un’Accademia degli Erranti, un sodalizio culturale scioltosi più di un secolo dopo, venne ricostruito nel 1739 e rimaneggiato nel 1806.

Ha cinque ordini di palchi.

L’interno e la sala del Ridotto, molto ricchi di stucchi dorati, meriterebbero d’essere visitati, ma purtroppo il Teatro é aperto al pubblico solo quando c’é spettacolo o in occasione di avvenimenti culturali o politici di importanza cittadina.

Al Teatro Grande sono legati ricordi storici (esso fu la prima sede del Comitato di Pubblica Difesa per la lotta nelle X Giornate) e musicali (qui si decretò il trionfo dell’opera pucciniana Madama Butterfly, dopo il primo insuccesso della Scala).

Ma divertiamoci, ora, a vedere le vetrine sotto i portici.

Vi sono negozi eleganti e ricchi di merce di prima qualità.

Al termine dei portici, in Piazza della Loggia, continuiamo l’Itinerario Brescia 5  diritti, seguendo la stretta Via Gasparo da Salô.

Chiesa di S. Giuseppe.

Percorsi circa venti metri bisogna scendere pochi gradini a sinistra per entrare nella chiesa di S. Giuseppe.

Questo tempio dell’epoca rinascimentale é assai vasto.

A tre navate e ben venti cappelle, ognuna delle quali dedicata ad un santo protettore di un mestiere, ossia di una delle antiche corporazioni.

I quadri raccolti qui sono tutti di buoni pittori lombardi o veneti (Paglia, Ferramola, Scalvini, Palma il Giovane, Gandino, ecc.) e l’organo grandioso
é un Antegnati.

Qui una lapide nel pavimento ricorda che é sepolto Benedetto Marcello, ottimo musicista veneziano che fu autore di musiche sacre tuttora eseguite.

Uscendo dalla chiesa di S. Giuseppe passiamo sotto un antico volto e girando a destra, continuiamo il nostro itinerario in Corso Goffredo Mameli.

Questa strada stretta e caratteristica della Brescia dei secoli passati, prosegue diritta fino alla torre della Pallata di cui si parla nell’Itinerario Brescia 3.

Noi non arriveremo fin 16, ma gireremo a destra alla prima trasversale per continuare l’Itinerario Brescia 5.

E saremo cosi, in Via San Faustino, una popolarissima via che, ad ogni 15 di
febbraio, si anima di folla strabocchevole convenuta per fare acquisti alle numerosissime bancarelle della fiera che si rinnova ogni anno in onore, appunto, dei due patroni della città: i santi Faustino e Giovita.

Due sono le mete che destano il nostro interesse in questa zona della città: la chiesa del Carmine, a cui si accede girando a sinistra alla seconda traversa di Via S. Faustino, e la basilica di S. Faustino, posta quasi al termine dell’omonima via.

La chiesa del Carmine.

La chiesa del Carmine risale al 1345; la bellissima facciata e l’esterno sono in stile gotico-lombardo.

Per poter ammirare tutto l’insieme con un unico colpo d’occhio bisogna porsi in posizione obliqua rispetto alla facciata.

(Oltre al portale si devono cogliere anche gli svettanti pinnacoli’).

L’interno, piuttosto buio, rimaneggiato nel XVI secolo, é a tre navate e dà un grande senso di solennità e di quiete.

Contiene dipinti di P. Marone, del Gandino, del Foppa e affreschi del Monti, dello Zanardi e ancora del Foppa.

Una cappelletta situata in un piccolo cortile di fianco all’abside contiene pregevoli affreschi quattrocenteschi.

Meritano di essere visti i sessantacinque stalli del coro, del sedicesimo secolo, intagliati ed intarsiati.

La chiesa di San Faustino.

Ritornati in Via S. Faustino, procedendo verso nord, troviamo la chiesa omonima.

Edificata sopra una basilica di cui non é rimasta traccia, questa chiesa venne costruita nel 1600; la sua facciata é del Carra, mentre di due altri Carra sono le statue che siedono sul coperchio dell’arca che, dietro l’altare
maggiore, custodisce le reliquie dei S.S. Faustino e Giovita, e ancora di Giovanni Carra é la statua in marmo nero raffigurante S. Benedetto, al terzo altare a sinistra.

La chiesa, a tre navate, é affrescata dal Sandrini con motivi architettonici, ma nel presbiterio e nel coro figurano gli affreschi di Giandomenico Tiepolo, figlio dei grande G. Battista in sagrestia si conservano buoni quadri, tra i quali l’Apparizione dei S.S. Faustino e Giovita nel 1438 di Grazio Cossali.

Concludiamo qui l’ Itinerario Brescia 5 e possiamo fare rientro al parcheggio.

Itinerari Brescia

Scopri le escursioni nella rubrica sentieri bresciani.

Itinerario Brescia 5 – Da Spalti San Marco al Carmine.

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