I Celti a Brescia e in tutta la pianura Padana arrivarono intorno al VII sec a.C.
I Celti a Brescia giunsero con Elitovio che era il capo dei Galli Cenomani.
Furono probabilmente loro a dare origine al nome Brescia, partendo da quello che oggi conosciamo come il colle Cidneo.
Bric che in Celtico significa monte o altura, è la base semantica da cui si originò il nome Brixia.
In origine si insediarono sul colle Cidneo dove edificarono un tempio, per poi sviluppare l’abitato anche al di sotto.
Purtroppo degli antichi insediamenti, dei loro edifici non è rimasto nulla, le strutture principalmente in legno sono andate perdute.
Le uniche tracce giunte fino a noi sono alcuni ritrovamenti avvenuti durante scavi archeologici nel Castello di Brescia.
Scavi che dimostrarono la presenza di un tempio Celtico che con molta probabilità era dedicato al Dio Bergimus.
I Celti a Brescia restarono fino a quando anche Brixia intorno al II sec a.C vide il sopraggiungere del dominio di Roma.
I Celti nella storia.
900 a. C.
Fra il sec. IX e l’VIII la cultura celtica dei campi d’urne si diffonde nelle isole britanniche e in tutta la regione fra Reno, mare del Nord, Atlantico, Pirenei e Alpi (la futura Gallia) e giunge nella penisola iberica. Scarse sono le conoscenze dei popoli e delle culture ai quali essi si sovrappongono; a sud, lungo la costa del Mediterraneo i celti lottano con i liguri, popolazione diffusa dalle foci del Rodano al litorale ligure-toscano.
600 a. C.
Nel sec. VI altre popolazioni celtiche penetrano nella penisola iberica attraverso i Pirenei occidentali: nel 450 a. C. lo storico greco Erodoto parlerà dei celtiberi, popolo sorto probabilmente dalla fusione dei nuovi venuti con la locale popolazione degli iberi.
Le coste iberiche sono in questo periodo meta di navigatori e avventurieri greci, fenici e tirreni (etruschi?), attratti dalle ricchezze minerarie della penisola.
Dal sec. VI fino al III si ha il periodo di massima espansione della civiltà celtica in Europa: essa si estenderà dalle foci del Tago sull’Atlantico a quelle del Dnepr sul Mar Nero, occupando circa metà della Spagna, quasi tutta la Gallia, l’Italia del Nord, due terzi dell’od. Germania, la Boemia, la valle del Danubio, le isole britanniche.
350 a. C.
Consolidatasi ormai l’occupazione gallica nell’Italia Cisalpina, si può considerare terminata l’espansione etrusca nell’area padana. I celti occupano Felsina, a sud del Po; dal nome della tribù celtica dei boi, la città è ribattezzata Bononia (od. Bologna).
Dopo questa data altre popolazioni celtiche, già da tempo in movimento verso i Balcani, rinnovano i contatti con gli sciti e la Persia, dando luogo a interessanti scambi culturali.
300 a. C.
Nell’Europa centrale, a partire dal III sec. si accelera la marcia verso sud delle popolazioni germaniche a spese dei celti che gradatamente vedranno restringere la propria area culturale, perdendo via via i territori a est del Reno.