La Guerra Bianca vide il suo svolgimento principale in Valle Camonica e ancora oggi sono visitabili, oltre, alle trincee e bunker, il Museo della Guerra Bianca.
Negli anni precedenti il primo conflitto mondiale, in Alta Valle Camonica il Passo del Tonale del era stato individuato come punto focale per una eventuale offensiva antiaustriaca che potesse consentire una rapida discesa nel Trentino lungo le valli di Sole e di Non.
La scelta di questa zona trovava giustificazione nell’importanza che il Tonale e la Valle Camonica avevano acquisito nel tempo.
Erano le zone principali delle numerose invasioni germaniche subite dall’Italia nel corso dei secoli
La Valle Camonica è importante valico di accesso tra il Tirolo e il cuore della Lombardia.
Alla luce di queste considerazioni, la Val di Sole e la Val di Non, avrebbero permesso, nel piano strategico del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, di costringere in una sacca l’esercito austriaco, premuto contemporaneamente su più fronti.
All’inizio delle ostilità, però, i comandi militari italiani non ritennero più valido il piano a suo tempo predisposto, e spostarono l’attenzione su un’altra parte del fronte, riducendo così l’importanza del Tonale.
Pertanto, le linee avanzate del passo furono fortificate in previsione di una
guerra tipicamente difensiva e diventarono il teatro della Guerra Bianca.
Gli Inizi.
Ordini meticolosi vennero dati affinché azioni offensive fossero effettuate esclusivamente per occupare posizioni più favorevoli.
Posizioni da consentire al nostro esercito di attestarsi in luoghi facilmente accessibili e rifornibili.
Lo stesso abbandono, il giorno antecedente lo scoppio della guerra, delle posizioni avanzate dei Monticelli ne è una conferma.
La decisione di rinunciare alla strategica posizione in Conca Presena fu dettata principalmente dall’impossibilità di rifornire tali linee senza essere sottoposti al tiro dell’avversario.
Con facilità, infatti, gli Austriaci avrebbero ostacolato la salita lungo il ripido pendio, che dal Tonale sale al Passo Paradiso, delle truppe e dei rifornimenti.
Ma va anche detto che, allo scoppio delle ostilità, nessuno dei contendenti pensava di andare a combattere una guerra a quote così elevate e in luoghi tanto impervi.
Solo in seguito, con il protrarsi delle battaglie, le pareti più scoscese diventeranno fondamentali-
In questi luoghi gli alpini scriveranno una pagina significativa della storia italiana, la Guerra Bianca.
Ogni vetta e ogni crinale della linea del fronte furono permanentemente presidiati.
Su di essi si costruirono postazioni che oggi, dopo tanto tempo, stanno a testimoniare le grandi tattiche e i disagi sopportati da valorosi combattenti.
Lassù, gli alpini vissero quattro duri anni di guerra.
Un ambiente suggestivo ma ostile, dove era già difficile prima che al nemico, sopravvivere alle avversità della natura.