Francesco Glisenti è stato un imprenditore, politico e patriota italiano, deputato alla Camera dal 1876 al 1881.
Francesco Glisenti è nato a Storo l’ 8 settembre 1822 da una famiglia di origini valsabbine, ma operante nella valle del Chiese già dal Quattrocento con fucine per la lavorazione del ferro.
ll giovane Francesco visse la propria giovinezza intessendo rapporti di amicizia con la borghesia locale e coltivando le prime idee mazziniane e patriottiche, grazie anche ai frequenti contatti con gli ambienti imprenditoriali lombardi.
Le attività industriali a cavallo del confine tra Austria e Lombardo-Veneto soffrirono difficoltà per le politiche tariffarie dei dazi sui commerci, per cui i Glisenti furono costretti gradualmente a trasferire parte delle loro attività a Villa Carcina.
Durante la prima guerra d’indipendenza, Francesco Glisenti partecipò alle Dieci giornate di Brescia.
In seguito, si adoperò nel Comitato per l’emigrazione e gli arruolamenti in Piemonte che intendeva favorire l’emigrazione dei giovani nelle forze armate sarde.
Nel 1859, durante la seconda guerra d’indipendenza, partecipò ai moti di Brescia in attesa dell’arrivo in città dell’esercito franco-piemontese e dei cacciatori delle Alpi di Giuseppe Garibaldi.
Con quest’ultimo sarebbe diventato presto amico e gli organizzò la raccolta di volontari Bresciani per la spedizione dei Mille.
Dopo le guerre d’indipendenza, le attività nel bresciano si consolidarono: le Glisenti si trasformarono in industria siderurgica, meccanica e armiera, producendo fucili e pistole, come ad esempio le Glisenti 1910.
Glisenti intervenne anche nel campo politico.
Nel 1860, collaborò a fondare il Circolo Nazionale, un’associazione politica vicina alla sinistra parlamentare che venne guidata da Francesco Cuzzetti e da Giuseppe Zanardelli, fraterno amico di Francesco dai tempi delle barricate a Brescia contro gli austriaci.
Tra il 1865 e il 1880 fu consigliere comunale a Brescia, divenendo anche assessore tra il 1865 e il 1871.
Fu anche consigliere provinciale per il mandamento di Vestone.
Grazie a questo ruolo, presiedette il comitato che chiedeva la costruzione della linea ferroviaria Brescia – Vestone – Storo – Trento
Nel 1870 fu tra i fondatori del quotidiano La Provincia di Brescia, organo di stampa del gruppo liberale zanardelliano.
Nel 1876 salì al governo la sinistra.
In occasione delle elezioni politiche, Zanardelli sostenne la candidatura di Glisenti nel collegio elettorale di Salò.
Fu eletto al primo turno alla Camera . Partecipò poco all’attività parlamentare, in quanto preferì impegnare le sue energie a consolidare la sua industria, divenuta leader europeo del settore.
Venne confermato anche alle elezioni del 1880 ma si dimise l’anno dopo.
Passò gli ultimi anni concentrandosi nella sua fiorente industria, prima di affidarla ai figli Alfredo, Teodoro e Guido.
Morì a Brescia il 5 settembre 1887.
Il 4 agosto 1889 veniva inaugurato a Carcina un busto opera dello scultore Gusmeri con la seguente iscrizione:
“Francesco Glisenti / come a padre / i suoi operai / MDCCCLXXX VII / La Valtrompia / lo ricorderà tra i suoi benefattori / “Sono gli esempi suoi pel prezioso retaggio de figli”.
Francesco Glisenti, politico e patriota Bresciano
Fabio Maffei
Brescia e dintorni: storia curiosità poesia