L’ escursione la battaglia della Malamorte è un percorso per scoprire e rivivere quella battaglia avvenuta circa 1000 anni fa.
Itinerario Escursione la battaglia della Malamorte..
Partenza: Palazzolo sull’Oglio (165 m)
Arrivo: Sant’Obizio (135 m) – Rudiano (100 m)
Dislivello: 100 m
Tempo di percorrenza: 1 ora breve (14 Km) 2 ore e mezza lungo (34 km)
Difficoltà: facile
Raggiunto l’abitato di Palazzolo sull’Oglio ci portiamo in piazza Veneto, la piazza del Municipio, dove un ampio parcheggio (a pagamento durante le giornate lavorative, gratis nei weekend) permette di lasciare le automobili.
a) Percorso breve escursione la battaglia della Malamorte. (circa 7 km — 30 minuti la sola andata).
Iniziamo con la visita di Palazzolo sull’Oglio, il cui nucleo è dominato dalla torre campanaria di San Fedele (detta anche Torre del popolo) del 1813, che sorge sulla base di uno dei torrioni dell’antica Rocca, la Rocha Magna, edificata probabilmente tra il IX e il XII secolo, di cui oggi restano solo alcuni tratti di mura.
È da qui chele truppe bresciane mossero verso sud, dopo aver saputo dell’invasione da parte delle forze avversarie.
Il nostro itinerario prende avvio davanti al Municipio.
Ci dirigiamo verso sud passando sul retro della parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, arrivando fino alla centrale piazza Roma, cinta da case a portici (attenzione in questo tratto poiché non è sempre presente la corsia ciclabile).
In fondo alla piazza pieghiamo a sinistra e subito dopo a destra, imboccando via Ss. Trinità, da percorrere con calma nel passaggio riservato sul fianco della strada.
Proseguiamo dritto, ritrovando ben presto la corsia ciclabile, e alcune centinaia di metri più avanti, nei pressi del viadotto stradale, deviamo a destra passando subito dopo al di sotto del ponte stesso.
D’ora in poi il nostro percorso coincide con la pista ciclopedonale ed è ben indicato dall’apposita cartellonistica.
Arrivati nei pressi di un’abitazione continuiamo dritto, lasciando sulla destra una prima sterrata, portandoci ben presto sugli alti argini dell’Oglio con bella vista sul fiume, sulla campagna e sui paesi vicini.
Più avanti oltrepassiamo un ponticello sulla seriola Castrina, trovando poi la targa del Sentiero Brigata Fiamme verdi Tarzan, che si sviluppa anch’esso lungo la pista ciclabile e ripercorre i sentieri bresciani utilizzati nella lotta partigiana.
Qui la pista lascia spazio a una strada aperta a un raro traffico: la seguiamo proseguendo sempre dritto verso sud, in aperta campagna, tenendo sulla sinistra la seriola.
Seguendo la strada principale, superiamo lasciandola sulla destra la cascina Rovazzolo.
Rapidamente ci portiamo a uno Stop, ormai a Pontoglio, dove giriamo a destra su via Santa Marta.
Subito dopo a sinistra su via Industriale (attenzione: questo è un tratto aperto al normale traffico, comunque mai eccessivo).
La battaglia della Malamorte.
Proprio attorno a questo paese si svolsero le fasi principali della battaglia della “Malamorte”, ricordata anche come la battaglia di Rudiano o di Pontoglio.
Alcune centinaia di metri e, giunti allo Stop nei pressi del ponte sul fiume, notiamo alla nostra sinistra, in alto, la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta, del XVIII secolo.
Teniamo la sinistra e proseguiamo sulla strada principale, superando
in breve la chiesetta di Sant’Antonio.
Qui teniamo la destra sull’omonima via trovandoci subito dopo proprio ac-
canto al fiume.
Sempre dritto, superiamo l’area sportiva del paese e più avanti, al primo bivio, giriamo a destra in via Maglio oltrepassando alcune case.
Ignoriamo un primo bivio sulla sinistra poi al bivio successivo deviamo a sinistra verso le cascine Prato d’Oglio e Cicalino.
In lontananza, sull’altro lato del fiume si nota l’abitato di Cividate al Piano,
da cui sarebbero partite le truppe bergamasche.
Il ponte provvisorio di barche si suppone pertanto che fosse stato realizzato in questa zona.
Superiamo le cascine Derasio prima e Cicalino poi trovando poco dopo la piccola San Martino da Tours.
La zona in cui si sarebbero svolte le fasi più salienti della battaglia, edificata proprio in ricordo dei caduti dello scontro armato.
Ma chi era sant’Obizio e perché proprio a lui è dedicata tale cappelletta?
Nato a Niardo intorno al 1150, si racconta che Obizio, forse comandante di una delle colonne bresciane, partecipò alla battaglia e che durante l’assalto contro il nemico rimase intrappolato fra le travi del ponte che nel frattempo era caduto sotto il peso dei soldati.
Passarono lunghe ore prima che venisse liberato, durante le quali Obizio disse di aver visto l’inferno.
Si convertì e dedicò la propria vita alla penitenza e all’orazione.
Dopo la sua morte, avvenuta a Brescia nel 1204, prese avvio il culto del santo che ancora oggi è ricordato dalla piccola chiesetta.
b) Percorso lungo escursione la battaglia della Malamorte. (16,8 km — 1 ora e 15 minuti).
Superata la cappella, giungiamo a un bivio caratterizzato da un grosso traliccio dell’energia elettrica dove teniamo la sinistra proseguendo sempre sulla ciclabile asfaltata.
Transitati al di sotto della ferrovia, giungiamo poco dopo alla cascina Castellaro nei cui pressi, dal fiume Oglio, prende il via anche il Naviglio civico di Cremona, anch’esso causa di tensioni e di scontri nella storia fra bresciani e cremonesi.
In questa zona si svolse infatti anche la battaglia del 1558 per il controllo di
tale corso d’acqua.
Dopo un breve tratto, presso un’abitazione svoltiamo a destra e al termine della discesa teniamo la sinistra giungendo poco dopo, accanto al ponte sull’Oglio, a Urago.
Percorriamo il sottopasso del ponte e, giunti nell’abitato, imbocchiamo a destra via Umberto I.
Proseguiamo quindi nella corsia riservata fino al centro del paese, piegando poi a destra all’altezza del Municipio.
Di fronte a noi ecco apparire il trecentesco castello dei Martinengo, i nobili che furono i signori del paese dal XIV secolo, e a destra la chiesa parrocchiale, risalente al XV secolo.
Aggiriamo la piazza, passando proprio davanti alla parrocchiale e in discesa proseguiamo dritti su via Dosso.
Più avanti teniamo la sinistra nei pressi di un bivio, caratterizzato da una santella, e continuiamo dritto sulla ciclabile notando fra l’altro sulla sinistra, alcune centinaia di metri più avanti, la chiesetta dei Morti in campo.
La chiesetta dei Morti in campo.
La chiesetta che accoglie i resti dei soldati caduti nella battaglia di Chiari del 10 settembre 1701 durante la guerra di successione spagnola, nel combattimento fra le truppe francesi e quelle imperiali.
Dopo alcune centinaia di metri transitiamo dalla cascina Eugenia, poi pieghiamo a destra, ritornando nei pressi del fiume.
Passiamo poi sotto il viadotto della Brebemi e, superate le cascine Giardino e Malo, arriviamo alle prime abitazioni di Rudiano.
Giunti sulla strada principale, svoltiamo a destra e alcune centinaia di metri più avanti giungiamo infine al Municipio.
Il municipio è ospitato nella villa Fenaroli, e alla seicentesca parrocchiale dedicata alla Natività di Maria.
L’area del castello è invece oggi assorbita completamente dal nucleo urbano.
Si suggerisce infine anche una visita alla chiesa dedicata a San Martino da Tours, uno dei siti della Riforma Cluniacense Bresciana, che sorge nei pressi del cimitero.
Sebbene non esistano notizie certe sulla sua data di costruzione, si suppone che una prima cappella potesse essere qui presente fin dal IX secolo, quale stazione per i pellegrini devoti appunto a San Martino.