Le Colline Moreniche del Garda sono una testimonianza importante della preistoria bresciana.
Sino ad una ventina di anni fa la provincia di Brescia. era del tutto priva di testimonianze del passaggio dell’uomo Paleolitico e della preistoria bresciana.
Oggi siamo a conoscenza di una quindicina di sili di diversi momenti di questo primo stadio culturale, la cui distribuzione abbraccia ambienti differenziati.
La cerchia delle Colline Moreniche del Garda, attribuita dal Venzo all’espansione glaciale del Mindel, è la regione in cui le stazioni del Paleolilico antico sono più numerose.
Le ricerche in questa zona furono intraprese dapprima da appassionati di Brescia che rinvennero due siti ricchi d’industria’ sul selce’ scheggiata a Monte Rotondo l), sulla sinistra idrografica del Chiese. pochi chilometri
a nord di Carpenedolo.
Attualmente sulla sommità del colle affiora il deposito morenico, mentre il paleosuolo. che doveva contenere l’industria, è stato in gran parte asportato dall’erosione prodotta da agenti posteriori all’insediamento Paleolitico.
Le stazioni riconosciute presso la-sommità di Monte Rotondi. sono due.
La prima, denominala Monte Rotondo I, ha dato una ricca industria, tipica del Paleolitico Inferiore, con decine di strumenti piuttosto piccoli, principalmente raschiatoi e denticolati.
Questa trova una collocazione abbastanza difficile nel quadro delle industrie italiane dello stesso periodo, mentre i confronti più facili ci riparlano alle industrie di tipo Tayaciano della Francia centrale e meridionale.
Inquadrabili in alcuni momenti del periodo glaciale Riss.
Al contrario il sito attiguo al monte rotondo II ha restituito solo tre strumenti fra cui un bellissimo raschiatoio bifacciale in selce fortemente patinata, probabilmente attribuibili ad un momento del Paleolitico medio.
La continuazione delle ricerche lungo lo stesso cordone morenico, portava al rinvenimento di alcune stazioni paleolitiche. anche se notevolmente povere di manufatti.
In altre tre località delle Colline Moreniche del Garda: Monte San Zeno, Monte San Giorgio e Monte Fogliato.
A Monte San Zeno si sono raccolti, a distanza notevole l’uno dall’altro solo due raschiatoi.
Una situazione simile si è presentata a Monte Fogliuto. dove gli unici due reperti raccolti non mostrano tracce di ritocco.
Mentre a Monte San Giorgio le prospezioni superficiali favorivano la raccolta di una certa quantità di manufatti fra cui una bella punta spessa su scheggia.
Sono venuti alla luce in quei punti della collina dove le arature avevano interessato il deposito morenico di fondo.
Per quanto le considerazioni cronologiche circa l’attribuzione di queste ultime tre località siano un poco problematiche, è molto probabile che l’industria di Monte San Giorgio sia da attribuire al Paleolitico inferiore.
Questo, principalmente grazie alle affinità che questa mostra con quella, ben più abbondante, di Monte Rotondo I; mentre perplessità permangono circa l’inquadramento dei pochi manufatti trovati nelle altre due località.
L’anfiteatro morenico mindeliano del Garda ci si presenta dunque come un’area molto importale.
Importante per le conoscenze del Paleolitico della regione, dove questo periodo della storia dell’uomo è assai male documentata.
In Lombardia, infatti, la maggior parte dei ritrovamenti è stata eseguita in superficie e la successione dei siti viene proposta sulla base degli eventi geomorfologici.