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Collina di Sant’Anna, ritrovamenti preistorici di un insediamento.

Collina di Sant’Anna a Brescia

La Collina di Sant’Anna, che si trova all’interno del Parco delle Colline di Brescia, costituisce una delle pendici più meridionali delle Prealpi bresciane.

Si tratta di una collina di conglomerati di origine miocenica.

La Collina di Sant’Anna, mentre dal lato occidentale degrada dolcemente, da quello orientale scende ripidamente a gradoni di tre o quattro metri, sino a raggiungere le prime case della città.

L’abitato preistorico doveva localizzarsi presso il culmine della collina e nei suoi dintorni più immediati.

Ritrovamenti preistorici sulla Collina di Sant’Anna

In seguito a ricerche fortuite ed a segnalazioni di appassionati locali, la stazione fu oggetto di uno scavo nell’inverno
del 1971-72.

Durante tale ricerca, articolatasi in due distinti punti della collina.

Uno scavo, più ampio, presso la sommità, ed un secondo, a ridosso di un riparo lungo il lato orientale.

Nello scavo basso vennero raccolti abbondantissimi materiali ceramici dell’età del Bronzo

Mentre non si rinvennero in alcun caso strutture archeologiche indicanti la presenza di resti di abitazioni, focolari, pozzetti di rifiuto od altro.

Lo scavo più alto, al contrario, permetteva di riconoscere che i reperti archeologici si trovavano accumulati in gran parte fra le fenditure del conglomerato, dove lo spessore del deposito raggiungeva alcune decine di centimetri.

L’insediamento sulla Collina di Sant’Anna

Qui si poneva in luce una sequenza che dimostrava come la Collina di Sant’Anna fosse stata abitata, a partire da circa 4000 BP per almeno quattro o cinque secoli.

Alcuni dei reperti ceramici portati in luce appartenevano infatti a recipienti campaniformi decorati con i classici motivi a punteggiato; altri erano caratteristici della Cultura della Polada.

Altri ancora erano facilmente attribuibili alla media età del Bronzo.

Anche se la maggior parte dei materiali raccolti proviene da ricerche fortuite e lo scavo di cui sopra non ha restituito sicuri resti delle strutture d’abitato, la Collina di Sant’Anna resta comunque un sito preistorico estremamente importante.

Questa sua importanza è dovuta principalmente al fatto che si tratta della stazione più occidentale del Bronzo medio.

La stazione è databile intorno alla metà del quarto millennio BP, in cui è testimoniata una facies culturale, quella cosiddetta di Bor , dall’omonima palafitta del Garda orientale.

Questo periodo è infatti rappresentato sulla Collina di Sant’Anna da un gran numero di scodelle carenate decorate con fasci di solcature parallele che talvolta si incontrano sul fondo formando un motivo a croce.

Queste scodelle sono fornite di caratteristiche anse a tunnel o a nastro con appendice asci forme.

Vasi profondi con motivi plastici a cordoni lisci e bugnette plastiche; recipienti biconici con motivi a fasci di solcature situati alla base del collo e sul ventre.

Sulla Collina di  Sant’Anna i reperti metallici sono quasi del tutto assenti.

Si trovano invece oggetti in selce, quali punte di freccia ed elementi di falcetto messorio, oltre che piccoli parallelepipedi in arenaria quarzosa provvisti di un solco longitudinale.

Questi strumenti strumenti interpretati come levigatoi o come possibili raddrizzatori di frecce.

Da questo sito proviene anche un bollitoio per latte in ceramica.

Oggetto importante in quanto denuncia il rilievo avuto dalla produzione casearia in un abitato dove la sussistenza era ormai basata presso che esclusivamente sull’allevamento dei bovini e dei caprovini.

Collina di Sant’Anna a Brescia


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