Categoria: Preistoria Bresciana
La preistoria bresciana, come ci è stata tramandata dai vari reperti rinvenuti in tutta la provincia, è ricca di vicissitudini.
Nella preistoria bresciana le popolazioni creavano piccoli insediamenti che contenevano un massimo di 250/300 persone.
Questi insediamenti principalmente venivano costruiti vicino a laghi o fiumi, questo due ragioni molto importanti.
La prima per avere a disposizione l’acqua e la seconda per difendersi, l’ acqua stessa era una barriera naturale.
La provincia di Brescia, sin dalla metà del secolo scorso, ha sempre svolto un ruolo di primo piano negli studi preistorici in Italia.
Tant’è vero che due Culture, la prima dell’età del Rame, quella di Remedello, la seconda dell’età del Bronzo, quella di Polada, prendono il nome di siti archeologici dislocati nella nostra provincia.
I reperti preistorici che sin d’allora si andavano raccogliendo in diverse zone del territorio, vennero messi in mostra, per la prima volta, nel 1875, alla Esposizione di Archeologia Preistorica e Belle Arti.
Promotore l’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti che a quei tempi aveva come segretario Gabriele Rosa, il cui interesse per l’archeologia preistorica è riflesso anche in alcuni suoi scritti.
ln effetti, la varietà degli ambienti di cui è ricca la provincia ha favorito l’insediamento preistorico attraverso tutte le epoche.
Epoche a partire dai momenti più antichi del Paleolitico, sino agli inizi della Protostoria, verso la fine dell’età del Bronzo.
La rubrica preistoria bresciana parlerà di alcuni dei siti archeologici più importanti, siano essi abitati, necropoli o rinvenimenti isolati particolarmente rilevanti.
Siti scoperti nel territorio compreso fra il Lago d’Iseo, ad ovest, quello di Garda ad est e la Val Camonica.