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Escursione ai Castelli della Valtenesi.

Castelli della Valtenesi panorama Sentieri Bresciani

I Castelli della Valtenesi nacquero intorno all’anno mille per difendere il territorio e la popolazioni dalle feroci incursioni degli Ungari.

Itinerario.

Partenza: Centro sportivo di Padenghe (125 m)
Arrivo: Castello di Moniga (134 m) Castello di Padenghe (182 m)
Dislivello: 100 m
Tempo di percorrenza: 3 ore (intero percorso)
Difficoltà: molto facile

Da Brescia seguiamo la tangenziale sud prima e la SS 11 poi, in direzione
di Desenzano e di Verona.

Superato Lonato e attraversate le gallerie, usciamo quindi allo svincolo per Padenghe, che si raggiunge tenendo la destra al raccordo successivo.

Arrivati in paese parcheggiamo lungo via Verdi nei pressi degli impianti sportivi (alcuni parcheggi permettono la sosta di un ora con il disco orario).

Iniziamo il nostro percorso incamminandoci verso nord, sulla pista ciclopedonale protetta ai fianchi della strada (via Verdi).

Circa 500 metri più avanti, sempre ben guidati dalla cartellonistica della ciclabile, prendiamo a sinistra una strada bianca, la C.d. “strada vicinale delle Pianelle”, proseguendo poi dritto in corrispondenza della deviazione per la zona umida delle Balosse, circa 300 metri più avanti, strada che percorreremo al rientro quale variante all’itinerario fin qui percorso.

Dopo aver ammirato a destra il panorama verso il basso lago e, più in
lontananza, la penisola di Sirmione, proseguendo sulla stradina superiamo alcune abitazioni e notiamo un nuovo bivio: lasciamo qui la strada principale e imbocchiamo a sinistra la sterrata (ci sono le indicazioni della ciclabile).

Dopo una leggera salita continuiamo verso nord, transitando fra la tranquilla campagna e un boschetto di latifoglie, alla sinistra del Monte Tapino, una piccola collinetta morenica che separa questo angolo di Valtenesi dal lago.

Giunti alle prime abitazioni di Moniga (è questa la 10c. Pergola), rimaniamo leggermente a sinistra proseguendo così ancora dritto verso nord.

Superiamo anche via delle Orchidee e sempre dritto giungiamo infine nei
pressi della strada provinciale che attraversiamo con attenzione al primo
passaggio pedonale.

Castello di Moniga.

Dall’altro lato della strada ci portiamo al vicino centro di Moniga e
al castello, ottimamente conservato.

Dopo la visita al maniero e dopo aver ammirato anche la parrocchiale, dedicata a San Martino e consacrata nel 1454, iniziamo il nostro rientro verso Padenghe seguendo a ritroso il medesimo percorso.

Giunti poi alla deviazione per la zona umida delle Balosse, già vista in precedenza, prendiamo a destra questa sterrata che prosegue scendendo in un avvallamento da cui si risale poi dal lato opposto.

Teniamo la sinistra a una prima intersezione poi, dopo esser transitati nei pressi di alcune case, teniamo ancora la sinistra all’ingresso sull’asfaltata via Bertanigra.

Più avanti, giunti alla rotonda, proseguiamo ancora portandoci in breve nei pressi della chiesa parrocchiale di Santa Maria, risalente al 1682.

Percorriamo quindi via Chiesa fino alla successiva piazza Matteotti da cui imbocchiamo via Antica che poco più in alto confluisce sulla strada principale (SP4).

Castello di Padenghe.

Rimanendo sul marciapiede giungiamo fino al lato meridionale del castello, risalendo poi la breve scalinata che ci porta all’ingresso del fortilizio.

Dopo la visita al piccolo borgo, torniamo al parcheggio posto all’ingresso del castello ricetto, da cui seguiamo stavolta la scalinata indicante il Parco Vaso Ri che ci riporta in breve sulla strada principale.

La attraversiamo e sul lato opposto imbocchiamo il sentiero Vaso Ri, una scalinata che ha inizio accanto a un’abitazione.

Più in basso, giunti su via Roma, teniamo la sinistra continuando poi su
via Fratelli Beretta, transitando anche sotto un caratteristico vòlto nei pressi del quale notiamo, proprio incastonata nel muro, una pietra raffigurante una croce che reca la data 1796.

In breve ci ritroviamo nei pressi del municipio, la villa Barbieri eretta alla fine del ‘700, e, volgendo a destra di nuovo sulla pista ciclopedonale, torniamo al centro sportivo.

Castelli della Valtenesi – Storia

Nella prima metà del X secolo, e più precisamente dall’899 al 955, l’Europa e l’Italia furono devastate più volte dalle scorrerie degli Ungari.

Una popolazione originaria delle steppe asiatiche definita dai contemporanei “una stirpe ferocissima, avida di bottino e di stragi”, che si spinse fin nel cuore dell’impero per depredare le ricchezze presenti nei monasteri e nei villaggi.

Anche la città di Brescia fu saccheggiata nel 904 e nel 934: ogni incursione provocava ingenti danni e seminava morte.

Si racconta, ad esempio, che dei 1.500 abitanti della Calvisano dell’epoca ne rimasero in vita solamente 200.

I superstiti edificarono poi un centro fortificato, in parte riconoscibile ancora oggi nell’impianto urbanistico del paese.

L’abate di Leno, Ugone, per proteggere l’abbazia e i paesi ad essa soggetti armò un piccolo esercito.

Berengario, imperatore del Sacro Romano Impero,

nel 909 concesse a Lonato la possibilità di costruire un castello a sua difesa e nel 915 analoga concessione venne data a Timoline.

In molti paesi, in particolare nelle zone del basso Garda e della Franciacorta, nacquero quindi “recinti” fortificati, spesso in posizione elevata, che divennero rifugio in caso di pericolo non solo per le persone ma anche per gli animali.

Si trattava, almeno all’inizio, di ripari costruiti in fretta, terrapieni o palizzate rinforzate da muri a secco.

Solo in seguito si svilupparono piccoli borghi all’interno delle mura, il processo che oggi viene definito come “incastellamento”.

Il breve itinerario proposto collega Padenghe a Moniga, nella visita dei due castelli ricetto meglio conservati della Valtenesi.

Più antico quello di Padenghe, sorto forse su una preesistente fortificazione, che venne edificato proprio a protezione dalle scorrerie ungare.

I Castelli della Valtenesi.

Più recenti gli altri fortilizi della Valtenesi, fra cui quello di Moniga, databili perlopiù fra il XII e il XIV secolo.

Dapprima oggetto di contesa tra Visconti e Scaligeri, la Valtenesi nel 1426 passò sotto il dominio veneziano e i castelli mantennero la loro funzione di difesa locale addirittura fino alla caduta della Serenissima avvenuta nel 1797.

A Padenghe e a Moniga, con la costruzione di abitazioni all’interno della cinta muraria.

I castelli divennero progressivamente anche residenze stabili di parte della popolazione ed è con tale utilizzo che oggi si presentano ai nostri occhi.

Castelli della Valtenesi.

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