Museo di Santa Giulia
Vi starete chiedendo cosa vedere a Brescia e non posso fare altro che menzionare il Museo di Santa Giulia.
Il Museo di Santa Giulia è il museo principale della città di Brescia e si trova precisamente in Via dei Musei, nell’antico decumano della Brixia Romana.
Sito all’interno del monastero di Santa Giulia fu fatto erigere dal Re longobardo Desiderio e largamente modificato e ampliato nel corso di più di mille anni di storia.
I sotterranei del Museo sono ricchi di reperti storici e archeologici ben conservati di vari periodi, soprattutto dell’epoca romana, tra cui le Domus dell’Ortaglia.
Inoltre, fanno parte del museo anche tutte quelle componenti dell’antico monastero, tra cui il Coro delle Monache, la Chiesa di Santa Maria in Solario e la Chiesa di Santa Giulia.
All’interno del museo è possibile ammirare numerose opere d’arte e oggetti che risalgono a vari periodi: dall’età del Bronzo fino all’800.
Si tratta per lo più di reperti appartenenti al contesto cittadino e dalla provincia di Brescia, approfondendo la storia e il contesto in generale.
Tra le varie opere d’arte possiamo sicuramente menzionare La Croce di Desiderio, La Vittoria Alata, La Lipsanoteca e la parte dedicata alle collezioni private che furono donate al museo tra il ‘700 e l’800.
Suddivisioni del Museo di Santa Giulia
Il primo percorso
Il primo percorso che si effettua è quello dedicato alla storia del monastero.
Si parla dunque della storia religiosa, architettonica e artistica della struttura.
Quindi nelle varie sezioni sono esposti reperti appartenenti a varie epoche seguendo un percorso ben studiato per far capire al visitatore tutta l’evoluzione del monastero: dalla nascita fino alla soppressione avvenuta nel ‘700.
Durante la visita è possibile inoltre accedere agli ambienti dell’ex monastero, ovvero le chiese e il Coro delle Monache.
La prima parte riguarda la storia del monastero e si sviluppa nelle sale dell’ex struttura.
La cronologia viene rappresentata attraverso sculture, pitture e oggetti che fungono da approfondimenti.
Ma non solo.
Le stesse sale sono un elemento fondamentale della visita caratterizzate da volte a crociera sostenute da colonne con capitelli a foglie grasse molto possenti e il tutto risale al ‘400.
La visita prosegue nelle due stanze appartenenti alla Chiesa di Santa Maria in Solario.
La chiesa fu costruita XII secolo utilizzando delle lapidi romane di recupero, sia nella parte esterna che interna.
Un esempio eclatante si trova nell’aula inferiore il cui pilastro centrale, che sorregge le quattro volte a crociera, è un’ara romana dedicata al Dio Sole.
La chiesa superiore è rivestita interamente da un ciclo di affreschi realizzati da Floriano Ferramola tra il 1513 e il 1524, da riquadri che risalgono al ‘400 e da un affresco del ‘600.
Inoltre, all’interno della chiesa sono conservati i due reperti più importanti e pregiati del museo: La Croce di Desiderio e La Lipsanoteca.
Proseguendo, troviamo la chiesa di San Salvatore.
Il cui nucleo antico della chiesa è giunto quasi del tutto intatto, e dove sono conservati i reperti artistici più importanti del regno longobardo sulla città di Brescia.
Per giungere alla chiesa si passa attraverso un’aula ricca di colonne che sostengono il Coro delle Monache, luogo in cui si trovano numerosi pezzi.
Inoltre, la chiesa è luogo di grandi opere d’arte tra cui le pitture del Romanino e di Paolo Caylina il Giovane.
Arriviamo poi al Coro delle Monache costruito proprio in prossimità della facciata della chiesa di San Salvatore.
Il Coro delle Monache risalente alla seconda metà del ‘400.
Si tratta di un luogo che permetteva alle monache in clausura di ascoltare la messa, senza mostrarsi ai fedeli.
Il Coro è stato completamente affrescato nella prima metà del ‘500 da Paolo Caylina il Giovane, da Floriano Ferramola e da artisti minori (si ipotizza che fossero artisti di bottega).
L’intera area è dedicata ai monumenti funerari di epoca veneta e luogo in cui sono conservati alcuni esemplari: primo fra tutti il Mausoleo Martinengo e il monumento funebre di Nicolò Orsini.
La chiesa di Santa Giulia è la tappa successiva e fu costruita tra il 1593 e il 1599 da Giulio Todeschini.
La struttura chiude il percorso religioso unendo, in un unico complesso il Coro delle Monache e la chiesa di San Salvatore.
La chiesa sorge all’esterno del percorso visitabile del museo, in quanto convertita in sala conferenze e quindi non è possibile visitarla.
In ogni caso, ad oggi, la chiesa è priva di qualsiasi opera d’arte e di arredi liturgici fin dall’800 e quindi non vi sono oggetti di interesse artistico e storico (rimane comunque l’architettura).
L’unico elemento rimanente è il portale del Duomo di Chiari, realizzato da Gasparo da Coirano nel 1513, che fu smontato nel 1846 e rimontato nel 1882 sulla controfacciata della chiesa.
Il secondo percorso del Museo di Santa Giulia
Il secondo percorso è dedicato alle varie epoche che hanno caratterizzato la città di Brescia.
La prima fase è quella dedicata all’era preistorica e protozoica riguardante Brescia e la provincia.
Troviamo qui oggetti e rappresentazioni rinvenute nel territorio e nella provincia, che vanno dal III millennio fino al periodo del Ferro.
Nella sezione dell’epoca protozoica possiamo ammirare testimonianze che vanno dal VI secolo a.C fino al II secolo a.C.
La seconda fase è quella dedicata all’età romana.
Questa fase si articola in quattro settori: testimonianze romane del territorio, Domus dell’Ortaglia e oggetti analoghi, lapidi e oggetti funerari ed iscrizioni.
La terza fase è quella che riguarda i Longobardi e Carolingi.
Si tratta di reperti rinvenuti in città tra il VI e l’XI secolo prima della nascita dei Comuni.
Gli oggetti sono principalmente di tipo domestico (oggetti d’uso e gioielli), di tipo bellico (armi e oggetti trovati nelle tombe) e altri di natura religiosa e artistica, tra cui il Gallo di Ramperto.
La quarta fase riguarda l’epoca dei Comuni e delle Signorie in cui troviamo reperti che vanno dal periodo della nascita del Comune, avvenuta nel 1038, fino alla Repubblica di Venezia.
Ovviamente, coinvolgendo l’epoca delle Signorie e dei Visconti.
Terminiamo la visita al Museo di Santa Giulia con l’epoca veneta.
Questa è l’ultima fase della storia della città di Brescia, quando fu sottomessa alla Repubblica di Venezia (dal 1426 al 1797).
In questo periodo l’istituzione venne abolita da Napoleone Bonaparte e il governo della città passò alla Repubblica bresciana.
Il Museo di Santa Giulia è sicuramente una delle tappe da fare se ci si trova a Brescia.
Affrontando la visita ci si immergerà in una sfera culturale, religiosa e artistica di un’intera storia.