La grotta di Degondo è così chiamata per una delle leggende Bresciane in cui viene narrato che all’interno vi è lo spirito intrappolato del maligno.
La grotta di Degondo si trova tra Serle e Paitone ( non possiamo dare indicazioni precise essendo in terreno privato).
La cavità di origine carsica, come molte nella zona è stata usata per estrarre la spolverina, una sabbia usata in passato come abrasivo e per fare la malta.
La leggenda narra di un malfattore, un certo Degondo, che nella zona di Serle compiva scorribande e soprusi di ogni genere.
La gente del posto, tra cui il prete cercarono in vano di fermarlo intimandogli di smetterla, anzi, il malfattore continuò nelle sue azioni.
Dopo aver scampato ad un agguato, Degondo se la prese col prete, finendo per ucciderlo.
Il fatto fece scatenare l’ira della popolazione, che decisa a mettere fine alla situazione cominciò ad inseguirlo.
Il malfattore durante la fuga cercò di nascondersi in una cavità, quella che oggi viene chiamata “la grotta di Degondo”.
All’interno di questa grotta vi era una voragine, nel tentativo di nascondersi, scivolò nel baratro e gli inseguitori giuti sul posto, presi da un impeto comune, cominciarono a gettare sassi.
Dalla Grotta di Degondo, il malfattore non risalì più!
Nei tempi a venire, nacque la leggenda “Degondo, lo spirito malvagio intrappolato a Serle“.
Nella leggenda si racconta che per evitare che lo spirito potesse tornare, le persone hanno continuato a gettare sassi nella voragine per impedirgli di risalire.
Oggi, la voragine all’interno della grotta non è più molto profonda, anche a causa dei detriti di un torrente che a causa di una deviazione ha riversato nella cavità.
Che crediate o meno alla leggenda, che siate o meno superstiziosi, un sasso buttatelo…si sa mai.