A Lonato l’antropizzazione più antica dei bacinetti inter morenici del Garda sembra ormai con certezza aver avuto luogo a partire dal periodo culturale Mesolitico.
Ricerche recenti, portate avanti con costante tenacia da appassionati locali principalmente nei dintorni di Lonato e Desenzano, hanno dimostrato che alcuni dei bacini oggi intorbati, di cui l’anfiteatro gardesano è ricco, erano già stati insediati in età di gran lunga anteriore a quella del Bronzo antico.
Durante gli anni Settanta venivano infatti scoperte le stazioni di Case Vecchie presso Lonato e di Abbadia S. Vigilio.
Questi siti entrambi documentavano con certezza, per la prima volta, la presenza degli ultimi cacciatori-raccoglitori della Cultura Castelnoviana* nel territorio.
Cascina Navicella.
Più recentemente venivano in luce altre importanti stazioni, alcune delle quali presso Cascina Navicella, ed un ‘altra a Monte Gabbione.
Di queste ultime, una di quelle scoperte a Cascina Navicella a Lonato, dimostrava con certezza che già sin dal periodo climatico Boreale i cacciatori-raccoglitori del Mesolitico frequentavano le sponde dei modesti invasi lacustri distribuiti nel territorio.
A Cascina Navicella, infatti, le arature hanno portato in superficie svariate decine di manufatti in selce scheggiata fra cui
alcuni millimetrici a forma di triangolo scaleno, caratteristici della Cultura Sauveterriana.
I modelli di antropizzazione dell’anfiteatro morenico gardesane nella preistoria erano già stati esposti, per quanto riguarda alcuni periodi più recenti di quello in questione.
Le conoscenze archeologiche disponibili sino a poco più di un decennio fa, dimostravano infatti che, mentre le
sponde dei bacinetti di Lonato erano state popolate con certezza almeno a partire dal Neolitico più antico intorno
fine settimo millennio BP, le alture moreniche, avevano visto il primo impianto di villaggi abitativi non prima de” ‘inizio del sesto millennio BP.
Questo fenomeno è facilmente spiegabile se prendiamo in considerazione un fattore principale del quale gli altri non sono che la conseguenza.
Con il Neolitico più antico,
e necessità di deforestazione, legate a quelle di approntare degli spazi in cui praticare una prima forma di agricoltura su piccola o media scala, sono limitate.
Queste aumentano con uno stadio più avanzato del Neolitico. quando le attività agricole hanno già assunto aspetti più evoluti.
Iniziano poi a degenerare con le età dei metalli quando le necessità di approntare ampi spazi aperti sono connesse con la pratiche di pascolamento delle greggi di caprovini su scala tanto intensa da non permettere, col passare del tempo. alcuna forma di rigenerazione del bosco.
Una serie di dati raccolti negli ultimi anni nell’anfiteatro gardesano più interno ha favorito quindi la costruzione di un modello di antropizzazione dell’area di questo tipo.
Oggi però,
le scoperte di siti mesolitici, rimandano a fasi dell’Olocene ben più antiche il popolamento del territorio.
E’ certo che i primi mesolitici che attualmente noi sappiamo aver abitato la zona do Lonato svolgevano alcune delle loro attività intorno al bacinetto di Cascina Navicella.
Probabilmente verso il nono millennio BP, dislocandosi in una sede che, da un punto di vista geografico ed ambientale, si può dire molto affine a quelle selezionate dai primi neolitici.