L’ Antica Via Valeriana non è solo un escursione nei sentieri bresciani è un viaggio alla riscoperta di una strada di 2000 anni fa.
Itinerario Via Valeriana Losine.
Partenza: Losine (381 m)
Arrivo: Santella di Pilastrel (455 m)
Dislivello: 74 m
Tempo di percorrenza: 2 ore (intero percorso)
Difficoltà: molto facile
Risalita la Val Camonica e superato Breno, usciamo dalla Statale 42
allo svincolo “Breno-Niardo-Losine”, seguendo poi le indicazioni per Losine.
Giunti nell’abitato, posteggiamo nel parcheggio che si trova alla sinistra
delle prime case del paese, proprio nei pressi del cartello che indica il restringimento della sede stradale.
Ci incamminiamo verso il centro (via Paolo VI) deviando poi a sinistra su
via S. Antonio nei pressi di un bar.
Sempre in salita sulla strada principale, nel giro di un centinaio di metri arriviamo nella centrale piazza Cappellini, caratterizzata da una fontana in pietra.
Seguiamo a sinistra, proprio all’inizio della piazzetta, via Vittorio Emanuele che in breve diviene via Valeriana, segno evidente che l’antico percorso è tuttora presente anche nella toponomastica delle strade.
D’ora in poi si prosegue sempre dritto su tale strada, che ben presto esce dal paese e, dopo un parcheggio, diviene sterrata e chiusa al traffico.
In caso di dubbio il percorso è comunque contrassegnato dagli appositi segnavia biancorossi che ci indicano appunto la Via Valeriana.
Si cammina piacevolmente fra terrazzamenti e coltivazioni, sempre con bella vista sulla media Val Camonica e sulle sue spettacolari vette, fra cui spicca la cima aguzza del Pizzo Badile camuno.
Aggirato un primo vallone si lascia a destra una strada acciottolata, che si alza verso il monte, e in seguito si superano, ora a destra ora a sinistra, anche altre stradine e sentieri che si alzano o si abbassano dal tracciato principale.
Procedendo ai piedi del bosco del Crespalone, lungo un tracciato che domina la piana dell’Oglio, superiamo anche un torrente il Pizzolo, che crea una bella cascata, per giungere poco dopo alla nostra meta, la bianca santella di Pilastrel (detta anche Santel de Pilastes), un’edicola votiva del XIX secolo dedicata alla Madonna.
Qui una panchina e lo splendido panorama invitano alla sosta.
La Valeriana proseguirebbe poi verso sud fino alla località Montepiano scendendo in seguito verso Malegno, restando comunque sempre a mezzacosta rispetto al fondovalle.
Al rientro, prima di ripartire, si consiglia di visitare il centro storico di Losine, dall’antico impianto urbanistico.
L’abitato offre scorci molto suggestivi caratterizzati da piccoli vicoli con arcate e volti, un vecchio mulino, ora ristrutturato, e la chiesa di Santa Maria del Castello, che dall’alto domina il paese e risale presumibilmente al XII secolo allorquando venne costruita nei pressi dell’antico castello, di cui oggi non rimangono più tracce.
Strada Valeriana in Valle Camonica – Storia
Nel corso dei secoli, con il diffondersi delle comunità umane, lungo val-
li, colline e pianure sono sorte una serie di vie di comunicazione utilizzate
da mercanti. da soldati, da pellegrini, da pastori e ovviamente da chiunque
avesse la necessità di effettuare spostamenti.
Di tali vie di transito alcune vengono in parte utilizzate ancor oggi, parzialmente inglobate nelle attuali vie di comunicazione.
Altre invece sono cadute in disuso, soppiantate dalle nuove e più funzionali strade, adatte ai mezzi motorizzati.
La Via Valeriana è uno di questi antichi tracciati.
Un percorso che permetteva il collegamento della Valle Camonica con la pianura.
Il nome con cui oggi la conosciamo non è da ricondurre, come a lungo si è pensato, a un ipotetico console romano di nome Valerio, possibile artefice del percorso, ma piuttosto al termine “Valleriana”, da intendersi come sinonimo di “valligiana”, indicante più genericamente la via di comunicazione della valle.
Tale ipotesi è fra l’altro suffragata dal fatto che anche nelle altre valli bresciane si riscontrano percorsi definiti “Via Valeriana”.
Il tracciato camuno, ricalcante talvolta più antichi sentieri, nell’impero romano fu in realtà una strada di secondaria importanza rispetto ad altre vie consolari.
Il ramo “bresciano” correva nella sua prima parte a mezza costa sui monti del lago d’Iseo, saliva al passo Croce di Zone da cui poi scendeva verso Pisogne, aggirando le impervie balze rocciose della Corna Trentapassi.
Tale tratto venne utilizzato almeno fino al 1850,
quando fu inaugurata la nuova strada litoranea che univa gli abitati di Vello e Toline.
É stato infatti questo per secoli l’unico collegamento stradale tra la pianura bresciana e la Val Camonica, che in alternativa poteva essere raggiunta dal versante bresciano solo navigando sul lago d’Iseo o risalendo a piedi alcuni
valichi montani, posti però più in alta quota.
Giunto nella valle, il tracciato proseguiva poi sul versante pedemontano, evitando in tal modo gli acquitrini creati dal corso del fiume Oglio.
Si riconduceva nella bassa Val Camonica sia con il più comodo percorso che giungeva dal versante “bergamasco”, che transitava dalla Val Cavallina
e dal lago d’Endine abbassandosi poi verso Lovere e Costa Volpino, sia con il
tracciato che scendeva dal colle di San Zeno, storico valico che permetteva il collegamento con la media Val Trompia.
A Cividate Camuno il percorso si biforcava quindi in due tronconi, uno per ogni versante del fiume, ricongiungendosi poi in alta valle nei pressi dell’abitato di Edolo.
Qui seguiva due direttrici: da un lato il tracciato proseguiva verso la Valtellina transitando dal passo dell’Aprica, dall’altro continuava in direzione del Passo del Tonale e del Trentino lungo due distinte strade, una nord dell’Oglio e l’altra a sud del fiume, quest’ultima ancora oggi chiamata Via Valeriana.
Percorso Antica Via Valeriana.
Rivalorizzato e riscoperto negli ultimi anni, l’antico percorso è oggi un piacevole itinerario di trekking che consente di rivivere le emozioni di un tempo, fra viottoli acciottolati, muretti di origine medievale, ruderi di abitazioni e di ricoveri.
Alcuni tratti sono ancora oggi gli stessi dell’antico tracciato, altri invece sono variati nel tempo, seguendo itinerari più consoni alle mutate esigenze, oppure sono addirittura scomparsi, cancellati dalla vegetazione, dal trascorrere del tempo e dall’espansione urbana dei paesi.
Di seguito consigliamo il breve tratto che si estende sul versante
orografico destro del fiume Oglio, nella media Val Camonica fra Losine e Malegno.