Il Sator a Brescia è un mistero ancora irrisolto.
Il Sator a Brescia è composto da cinque parole scritte in latino, ognuna di cinque lettere: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS.
Il quadrato magico.
Il Sator a Brescia ha il posizionamento delle parole a formare un quadrato palindromo, la frase si legge identica sia partendo da varie direzioni.
La frase infatti è leggibile anche partendo dall’alto a sinistra andando verso destra e il basso, oppure partendo dal basso a destra andando verso sinistra e l’alto.
Il Sator viene chiamato “quadrato magico” e molti gli attribuiscono poteri evocativi.
Presente sulle pareti di molte chiese, si ritiene possa essere un simbolo del Cristianesimo in forma criptata.
Un ipotesi è che potesse servire durante le persecuzioni per indicare i punti di incontro.
Il Sator a Brescia
Il quadrato magico a Brescia sulla parete esterna di un’abitazione in via Agostino Gallo.
Un posizionamento insolito, come già accennato, il collocamento più frequente sono chiese.
Molti storici bresciani si sono interrogati sul perchè in quel luogo, ma a tutt’oggi, nessuno ha ancora svelato il mistero.
Cos’è il Sator?
La traduzione letteraria è:
“Il seminatore Arepone tiene all’opera le ruote”.
Una frase senza senso, quindi la sua interpretazione va ricercata non nel significato lessicale.
Storici e linguisti hanno per secoli hanno formulato varie ipotesi riconducibili alla religione, alle credenze popolari e anche all’esoterismo.
Le ipotesi.
Un’ ipotesi esoterica è che il sator sia una formula magica, uno scongiuro per le disgrazie, per guarire dal male.
Da un punto di vista religioso, molti interpretano sator come “Dio” (il creatore), mentre tenet come “regge” o “domina”, “rotas opera” lo traduco in “le opere del creato” e arepo tradotta in “aratro”.
Di conseguenza derivano varie interpretazioni:
“Dio domina e regge le opere del creato e ciò che la terra produce”.
“Il seminatore sul suo carro dirige le ruote”.
“Il seminatore che giudica dirige con cura le ruote”.
“Dio dirige e giudica l’intero universo”.
Meno considerata, ma comunque interessante è l’ipotesi Templare, ritenendolo un sigillo dell’ordine dei Cavalieri adottato in epoca medioevale.
Le conclusioni.
Le conclusioni, per lo più filosofico religiose portano a:
“Dio sorregge i cieli, ossia Dio è il re dei cieli, e l’uomo è l’unico responsabile di ciò che avviene sulla terra”.
I ritrovamenti storici.
Ricerche archeologiche hanno riportato alla luce sator molto antichi, principalmente in Europa.
Molti esemplari furono ritrovati in Inghilterra, il primo nel 1818, nelle rovine di Corinium, città della Gallia Romana, dove oggi sorge Cirencester.
Il quadrato rinvenuto in un’abitazione del III secolo d.C. era invertito, la parola sator in basso.
Nel 1978 a Manchester è emerso un frammento d’anfora datato 185 d.C. con raffigurato un sator.
Altri ritrovamenti sono avvenuti nella chiesa del villaggio di Great Gidding, e nella chiesa di Rivington nella zona nord contea del Lancashire.
In Mesopotamia, nella millenaria città di Doura-Europos, posta sulle rive dell’ Eufrate, vennero ritrovati quattro quadrati datati tra il 200 e il 220 d.C.
I più antichi sator ritrovati in Italia, sono i due rinvenuti a Pompei, perciò il è anche detto Latercolo pompeiano.
A Roma sono presenti vari esemplari, tra i più conosciuti quello trovato nella basilica di Santa Maria Maggiore nella parte sotterranea.
Il Sator a Brescia, il mistero del quadrato magico!
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