Andrista (Andríhta in dialetto camuno) è una frazione del comune di Cevo in Val Camonica.
Andrista si trova in posizione dominante sull’abitato di Cedegolo, ed occupa un dosso ben visibile all’uscita della Valle di Saviore.
Si arriva percorrendo pochi chilometri della provinciale, che parte a monte dell’abitato di Cedegolo. Gli abitanti sono poco più di cento.
Il 5 e 6 gennaio si festeggia ad Andrista la festa del Badalisc, la mitica creatura che vive e si aggira per i boschi della Valsaviore osservando, senza farsi scorgere, le gioie e i dolori degli abitanti di questi luoghi.
Questo essere non assomiglia a nessuna creatura finora catalogata da uomo: è insieme capra, serpente, lince e gufo, e talvolta i suoi occhi si fanno di brace.
Esso non scende fino in paese, perciò è necessario catturarlo, con l’aiuto di una fanciulla (impersonata sempre da un ragazzo travestito da donna).
Per la gente di Andrista il Badalisc non è ritenuto un essere ostile, ma rappresenta un’entità sovrumana da trattare con riverenza, tanto che il punto saliente della festa è il cosiddetto discorso del Badalisc.
La creatura porge ai suoi sequestratori un carteggio con una composizione satirica, la temutissima “’ntifunada”, che rivela le malefatte, i segreti, i peccati e le mancanze degli abitanti, senza mai rivelare i loro nomi.
Inoltre in questo periodo la gente del paese rivela apertamente i contrasti interni alla comunità e dirime le controversie sorte in paese nel corso dell’anno.
Tra i figuranti della rappresentazione per tradizione non vi possono essere donne in quanto sentendo le parole del Badalisc potrebbero essere indotte a pratiche licenziose.
La chiesa fu in passato ostile a questa tradizione perche’ ritenuta pagana.
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità.
Quello che contraddistingue gli abitanti di Andrista è Gach (Gatti).
Fabio Maffei
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